Il Blog di Paolo Della Bianca

Servizio militare

Servizio militare: anno perso o scuola di vita?

Rammento ancora oggi quel 7 gennaio 1991 in cui mio cugino mi chiamò dopo essere stato al distretto militare di Milano e mi avvisò che il mio nominativo figurava tra quelli in partenza per il servizio militare il successivo 4 febbraio.

Caserma Rossi, Merano -11/02/91

Battaglione Edolo. Caserma Rossi, Merano (BZ), 11/02/91. Con il mio Garand cal. 7,62 Nato dopo la prima settimana di addestramento.

Pensavo di avere ancora diritto ad un anno di rinvio per via degli studi o, forse, non volevo pensarci troppo: fatto sta che andai subito a mia volta al distretto, constatai di persona che il nome era proprio il mio e che ero destinato a svolgere il CAR (Centro Addestramento Reclute) in quel di Merano, Alto Adige. Alpini: eppure la mia memoria dei “tre giorni”, la famosa o famigerata visita di arruolamento per la quale si veniva convocati intorno ai 18 anni di età, mi diceva che il medico che aveva stilato il giudizio conclusivo aveva sconsigliato l’incorporamento nelle truppe di montagna. Ai tempi ero in effetti piuttosto magrolino e l’OK finale era stato dato escludendo dunque reparti fisicamente troppo impegnativi.

I miei preparativi consistettero nel superare un esame all’università per il quale ero praticamente pronto e nel farmi crescere la barba: non per somigliare ad un vero alpino bensì per evitarmi il supplizio di sbarbarmi tutti i giorni una volta in caserma.

Qualche tempo dopo arrivò la cartolina di arruolamento ed infine il 4 febbraio 1991, giorno in cui partii per Merano – per la precisione, Maia Alta – per cominciare i miei 12 mesi di naja con 5 settimane di addestramento piuttosto toste sia dal punto di vista della vita di caserma, sia da quello climatico dal momento che freddo e neve avrebbero caratterizzato numerose di quelle giornate passate quasi sempre all’aperto svolgendo le attività addestrative.

Alla fine del CAR fui assegnato al Reparto Comando del IV Corpo d’Armata Alpino a Bolzano, destinazione ambita per via della vita molto morbida e degli incarichi prevalentemente di tipo scritturale (impiegatizio, per capirsi) dato che questo reparto forniva il personale all’Alto Comando del IV Corpo d’Armata stesso. Dopo qualche giorno di sballottamento mi fu dato l’incarico 260C cioè Addetto alla Contabilità in Fureria Centrale. Mi ritrovai così in un ruolo molto “potente” nell’ambito della gerarchia non ufficiale del reparto: Reparto Comando – Plotone Comando – Squadra Comando – Ufficio Comando e, soprattutto, nell’ufficio di fureria al quale facevano capo le furerie di compagnia. Nel contempo alcuni miei “frà”, cioè commilitoni dello stesso scaglione (1/91) erano stati collocati in altri uffici strategici: Area Riservata, Sezione Maggiorità, Ufficio Posta e … Ufficio Spaccio! Eravamo ben sistemati, diciamolo chiaro.

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Paolo Della Bianca

Sono nato a Milano nel 1965, vivo a Vigevano (PV), sono web designer freelance e ho creato questo blog per scrivere ... di tutto un po'.

Eviterò solo la politica perché, data la situazione, è impossibile discuterne senza scadere nella polemica e magari nell'insulto ...

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