Il Blog di Paolo Della Bianca

Cinema

Un paio di domande sulla cinematografia hollywoodiana

Hollywood

La cinematografia di Hollywood ci stupisce spesso per la grandiosità delle sue produzioni, per gli incredibili effetti speciali, per la bravura dei suoi attori protagonisti (e dei comprimari) …

… ma in alcuni casi lascia a mio avviso perplessi e ci sono un paio di elementi in particolare che mi spingono a pormi delle domande.

Perché i film finiscono sempre male?

Ovviamente non è esattamente così ma è indiscutibile che almeno per certi generi, come horror e fantascienza, il caro vecchio happy ending sia da scordarsi.

L’astronave degli alieni invasori è saltata in aria? Tranquilli che alla fine del film ne salterà fuori un’altra dozzina perché non possiamo che essere condannati all’estinzione.

L’assassino psicopatico si è giustamente preso una pallottola in testa, dopo avere compiuto ogni possibile atto efferato? Alla fine dei titoli di coda scopriremo che ha un successore pronto a ricominciare.

E così via.

Ora, fortunatamente non sono più i tempi nei quali la legge stabiliva che i film polizieschi dovessero obbligatoriamente concludersi con la giusta punizione per il reo e il trionfo della giustizia (una delle regole imposte dal Codice Hays varato nel 1930) ma anche l’insistenza nel fare finire male i film sembra essere diventata una sorta di cliché. Non costituisce quindi più né una sorpresa, né un colpo di scena.

Perché gli attori sfoggiano così spesso montagne di muscoli?

A volte ho l’impressione che gli attori si affannino a praticare il body building (lo chiamerò così, con un termine antiquato, giusto per fermi capire) per settimane o mesi quando la sceneggiatura di un loro film prevede una pur rapida sequenza in cui appaiono a torso nudo.

Siamo abituati ai grandi attori che, per rappresentare al meglio un personaggio, accettano di ingrassare a dismisura e/o dimagrire al di là del ragionevole ma quella del fisico palestrato pare essere diventata una costante.

Questa circostanza può essere accettabile quando il protagonista del film sia, a titolo d’esempio, un soldato dei corpi speciali, un atleta di certi sport ecc. ma talvolta si toccano vette di assurdità. Rammento un film – ma non il suo titolo e poco male – nel quale uno dei personaggi era uno psichiatra eppure sfoggiava dei muscoli ottenibili solo con intere giornate passate in palestra, non certo in studio né in ambulatorio. Non me ne vogliano suddetti specialisti, non voglio raffigurarli a tutti i costi come degli individui rachitici o sovrappeso ma l’effetto era assai ridicolo.

Se aggiungiamo che l’obesità è negli USA tristemente e pericolosamente diffusa ed in continua crescita, viene proprio da domandarsi: vedremo mai una normalissima pancetta, se non proprio rotoli di lardo, quando l’attore si leverà la camicia?

Forse in un film dell’orrore che finisca anche bene … quindi mai.

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The Tomorrow War / Alien: Covenant – recensioni

[N.B.: con questo articolo, do il via ad una serie di post riguardanti film che ho visto. Pur non contenendo la sintesi della storia narrata, possono essere presenti spoiler che sconsigliano la lettura a chi non avesse ancora visto il film ed intendesse farlo. Per i dettagli su regista, cast ecc. potete fare riferimento al link che punta alla pagina di Internet Movie Database.]


The Tomorrow War (2021)

Anno 2021: dei soldati appaiono improvvisamente dal nulla, annunciando all’umanità che 30 anni dopo la Terra sarà devastata da un’invasione aliena.
L’unica possibilità è che si formino dei contingenti di cittadini che vengano inviati nel futuro a combattere gli alieni.
Tra questi, l’insegnante di scuola ed ex-soldato Dan Forester (interpretato da Chris Pratt) che collabora con una scienziata/ufficiale la quale…

“The Tomorrow War” è il classico film per vedere il quale è opportuno “spegnere il cervello” o, per dirla meglio, concentrarsi sull’azione e tralasciare la logica e i difetti di sceneggiatura.
Analizzando il fulcro della storia, non è ad esempio chiaro come mai invece di spedire dei poveracci di civili a combattere dei mostri alieni sapendo che le speranze di vincere la guerra sono pari a zero, invece di tentare di prevenire l’invasione cercando di bloccarla quando avverrà.
Così come non è chiaro per quale motivo a venire scaraventati nel campo di battaglia del futuro siano, appunto, dei civili invece che truppe scelte di soldati.

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Diana Rigg (1938-2020)

Diana Rigg

Se andiamo indietro nel tempo, giusto quei 45/50 anni … quando la televisione aveva solo 1°, 2°, Svizzera e Capodistria … non c’era molta scelta nei programmi che un bambino potesse guardare.
Tra questi spiccavano alcune serie britanniche semplicemente straordinarie per creatività quasi visionaria, ambientazione e recitazione.

Una di queste era “The Avengers“, in Italiano “Agente speciale” nel quale recitavano Patrick Macnee nel ruolo di John Steed e Diana Rigg nel ruolo di Emma Peel.
In realtà c’era stata una precedente attrice in un ruolo analogo e ce ne sarebbe stata una successivamente ma Emma Peel fu il personaggio più riuscito dei tre.

Dopo l’abbandono della serie, Diana Rigg continuò ovviamente a recitare a teatro, per la TV ed il cinema (ebbe un ruolo di co-protagonista nel film forse meno riuscito della serie 007 con George Lazenby, succeduto a Sean Connery nel ruolo dell’agente segreto britannico).

Pochi anni fa a Londra, vidi il suo nome nel cartellone di uno spettacolo teatrale, possiamo dire che abbia recitato fino all’ultimo.

Le nuove generazioni l’hanno vista nella serie “Il trono di spade” ma per quelli della mia età lei sarà sempre innanzitutto Emma Peel.

Ora ha raggiunto Patrick Macnee nel paradiso degli attori ed attrici ma nei nostri cuori vivrà in eterno.

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Paolo Della Bianca

Sono nato a Milano nel 1965, vivo a Vigevano (PV), sono web designer freelance e ho creato questo blog per scrivere ... di tutto un po'.

Eviterò solo la politica perché, data la situazione, è impossibile discuterne senza scadere nella polemica e magari nell'insulto ...

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