Il Blog di Paolo Della Bianca

Pensieri e considerazioni

Vinili, CD, mp3 ecc. ecc.

Un paio di giorni fa ho fatto passare i miei vinili. Alcuni non rammentavo di averli (soprattutto perché li ho anche su CD e credevo di possedere solo quel formato) ma per tanti di loro sono riuscito a ricordare il giorno esatto in cui li comprai e le relative sensazioni.

Per quelli della mia età non credo sia insolito. Un nuovo album era un piccolo evento e la gioia di scartarlo, leggere i testi e le note di copertina, semplicemente maneggiarlo era qualcosa di speciale prima ancora di averlo ascoltato.

Al primo ascolto o giù di lì lo si registrava su audiocassetta perché il peso non era 180 grammi come ora e, soprattutto le copie importare dagli USA, si temeva di graffiarli.
Esistevano il lato A ed il lato B ed erano ben definiti, tanto è vero che spesso i brani migliori erano quelli che aprivano le due facciate.

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Storico di me stesso

Lignod - Val d'Ayas

Una persona arguta e che mi conosce bene mi ha definito “uno storico di me stesso” per il fatto che attribuisco molta importanza alle varie fasi della mia vita e mi piace rivisitare i relativi luoghi dove l’ho vissuta.

A volte tali luoghi risultano pesantemente modificati ma altre volte restano molto simili a come li ricordavo; inutile dire che questa seconda ipotesi è quella che risulta assai più gradita.

Nel mese di agosto sono tornato in Val d’Ayas (Valle d’Aosta) dove avevo trascorso le vacanze con la mia famiglia per alcuni anni nei primissimi anni ’80 e dove ero stato l’ultima volta addirittura nelle festività natalizie del 1984.

Non so spiegare per quale motivo io abbia atteso così tanto per tornare in quei luoghi che, pure, hanno tanti bei ricordi associati soprattutto per via del gruppo di amiche ed amici con il quale ci si trovava ogni mese di agosto.

La bella sorpresa è stata che i cambiamenti sono stati davvero pochi. Certo, numerose nuove costruzioni ma erette nel rispetto dello stile locale ed evitando gli “ecomostri” che tanti danni hanno fatto altrove ma il centro storico di Lignod e persino Antagnod si sono presentati ai miei occhi molto simili a come li ricordavo.

Nella foto mi trovo in quello che era il nostro punto di ritrovo.
C’era una panchina che è andata nel frattempo distrutta ma per il resto davvero poco è mutato.

Per un attimo mi sono emozionato e ho guardato intorno per cercare il me stesso di allora e gli altri compagni di vacanze.

Perché quello che sono oggi è anche per via di quello che ero, che ho fatto e vissuto in quelle vacanze.

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Considerazioni personali sul tempo che passa – 1

So you run and you run to catch up with the sun but it’s sinking
Racing around to come up behind you again
The sun is the same in a relative way but you’re older,
Shorter of breath and one day closer to death
(Pink Floyd, “Time” tratta da “The Dark Side of the Moon”)

But day after day the show must go on,
And time slipped away
Before you could build any castles in Spain…
The chance had gone by
(Alan Parsons Projects, “Day After Day (The Show Must Go on)” tratta da “I Robot”)

Ritengo opportuno premettere che quanto sto per scrivere, non ha alcuna valenza scientifica.
Non è questo il mio obiettivo né sarei all’altezza dello sforzo: chi fosse interessato ad una lettura “seria” può fare riferimento al libro citato alla fine dell’articolo, impegnativo ma molto interessante.

Detto ciò – amo gli incipit e pure gli incisi, è più forte di me! – espongo alcuni pensieri in ordine sparso, frutto della mia esperienza di vita (51 anni nel momento in cui sto scrivendo) e delle mie opinioni personali.

IL TEMPO NON SEMBRA TRASCORRERE SEMPRE CON LA STESSA VELOCITA’

Il tempo vola quando ci si diverte“, OK, fin qui davvero nulla di originale.
Mezz’ora trascorsa ad una festa e mezz’ora passata nella sala d’attesa di un dentista non appaiono avere la stessa durata per nessuno!
Il punto è che, andando avanti nella vita, il tempo sembra scorrere sembra più rapidamente: “gli anni volano” … “sembra ieri che” …
Eppure la stessa sensazione non l’avevamo quando eravamo bambini, perché?

La Danza della Vita - Edvard Munch

La Danza della Vita – Edvard Munch (1899-1900)

SENESCENZA O ASSUEFAZIONE?

Nonostante il mio lavoro di sviluppatore per il web mi porti ad avere sempre la mente concentrata ed impegnata su questioni tecniche e ad aggiornarmi, è scontato dire che le mia capacità di memorizzazione non sono neppure lontanamente paragonabili a quelle che avevo a 20 anni quando studiavo all’università. Probabilmente avrei potuto imparare un paio di pagine dell’elenco telefonico … senza arrivare a sparate del genere, rammento che quando durante il servizio militare lavoravo in Fureria Centrale avevo memorizzato nome, cognome e scaglione di qualche centinaio di soldati senza particolare sforzo.
Attualmente, invece, mi segno sull’agenda qualsiasi appuntamento, telefonata da fare, evento ecc. e poi devo … ricordarmi di guardare l’agenda!
Rimbecillimento della mezz’età?
E’ possibile anzi, in parte è certo (la biologia detta legge) ma io ritengo che ci sia anche un’altra spiegazione: con il passare del tempo, diventa tutto o quasi tutto già visto, già sentito, già sperimentato … ci si assuefa e la reazione naturale della nostra psiche è quella di rimuovere valore a cose che, in effetti, non ne hanno al di là delle convenzioni sociali e degli impegni personali o professionali.

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Chi sono
Paolo Della Bianca

Sono nato a Milano nel 1965, vivo a Vigevano (PV), sono web designer freelance e ho creato questo blog per scrivere ... di tutto un po'.

Eviterò solo la politica perché, data la situazione, è impossibile discuterne senza scadere nella polemica e magari nell'insulto ...

Se vorrete, potrete inviare i vostri commenti che saranno pubblicati, sempre che non siano offensivi e/o volgari.

Grazie dell'attenzione!

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